La compravendita immobiliare: come tutelarsi

Vendere casa, al giorno d’oggi, è senz’altro un procedimento piuttosto lungo che può celare non poche insidie o rischi.

Le documentazioni da sottoscrivere, le procedure burocratiche, i potenziali raggiri e le sempre più numerose cause in tribunale legate alla compravendita immobiliare testimoniano come tale questione possa essere davvero dannosa se non affrontata con le giuste precauzioni.

Tuttavia, nonostante queste situazioni siano all’ordine del giorno, esistono comunque delle metodologie piuttosto efficaci per tutelarsi durante la compravendita immobiliare: quali e perché sono così importanti?

Analizziamo alcuni accorgimenti pratici da adottare per riuscire a tutelarsi durante un’ordinaria compravendita di un immobile in questo interessante articolo!

L’importanza della verifica della conformità urbanistica e catastale

Quando si prende la decisione di vendere un immobile, il primissimo step da fare è verificare che esista l’effettiva corrispondenza tra lo stato di fatto, la planimetria catastale e lo stato depositato presso il Comune dove sorge l’immobile.

Contrariamente a quanto si sia portati a pensare, infatti, le responsabilità della conformità qualora venga tirato in ballo il rogito sono del venditore dell’immobile e non del notaio.

Non a caso, mediante il contratto di compravendita il venditore garantisce che l’immobile ceduto sia del tutto privo di vizi di gravità che potrebbero renderlo inutilizzabile o che gli causino una notevole diminuzione del suo valore.

Qualora questa verifica attesti il contrario, l’acquirente dell’immobile ha il diritto di risolvere il contratto, ridurre il prezzo di vendita fino al 25% o essere risarcito del danno occorsogli.

Le possibili sanzioni per tale negligenza non si limitano a quelle a carattere economico, ma possono scivolare nel penale, dato che la vendita di un immobile con difformità urbanistiche o che sorge in un’area vincolata può rientrare nei dettami del Codice Penale.

In che modo, pertanto, è possibile verificare la conformità urbanistica e catastale?

Il metodo più semplice prevede il recarsi in Comune e presentare un’istanza di accesso agli atti; nel caso si accerti la presenza di opere irregolari, si dovrà procedere con la sanatoria e il pagamento di una sanzione.

Per quanto riguarda lo stato catastale, qualora dovessero risultare delle irregolarità, bisognerà incaricare un tecnico professionista per affidargli la variazione catastale.

Il metodo di pagamento e il proprio atteggiamento durante la vendita

Oltre a quelli che sono i propri diritti durante la compravendita immobiliare, è altresì fondamentale avere un occhio di riguardo per il metodo di pagamento una volta trovato l’accordo sul prezzo di vendita finale.

È buona norma, infatti, accettare solo una caparra, ossia un titolo di garanzia e tutela nei confronti della parte adempiente, a discapito di un semplice acconto, ovvero un anticipo sul pagamento che andrebbe restituito qualora non si arrivi al rogito.

Non solo, stabilendo una caparra si può usufruire di uno sconto sull’imposta statale, dal momento che lo Stato richiede il versamento di una tassa pari allo 0,5% sulla caparra e del ben 3% sull’acconto.

Il vero e proprio pagamento per la cessione dell’immobile in questione avviene solamente durante il rogito e sono consentiti tutti i metodi che consentano una tracciabilità; tuttavia, ci si può maggiormente tutelare accettando solo un assegno circolare non trasferibile, una garanzia che il venditore riceve direttamente dall’istituto bancario.

Al contrario, un semplice assegno non è altro che una promessa di pagamento soggetta al rischio di mancanza di copertura; qualora questo accada, l’assegno bancario dovrà essere protestato e il venditore sarà costretto ad agire per vie legali per ottenere la risoluzione del contratto.

Un’altra metodologia per tutelarsi durante la compravendita immobiliare è la totale trasparenza nei confronti dell’acquirente: ciò prevede l’evitare di nascondere informazioni o eventuali difetti connessi al proprio immobile dato che il giudice potrebbe annullare piuttosto facilmente la vendita o imputare un risarcimento danni.

Il deposito del prezzo come tutela per il venditore e per l’acquirente

Durante la stesura del contratto preliminare o del rogito, una delle due parti coinvolte nella compravendita potrebbe richiedere il deposito del prezzo, ossia la procedura mediante la quale il notaio congela il saldo che spetta al venditore finché non vi sia l’assoluta certezza che l’acquisto sia stato perfezionato burocraticamente.

Questo accorgimento è in grado di tutelare sia il venditore che l’acquirente: in che senso?

Il venditore viene tutelato poiché il deposito del prezzo assicura il perfezionamento della cessione del denaro dall’acquirente, somma che verrà incassata dopo qualche giorno senza alcun rischio di difformità rispetto a quanto pattuito; l’acquirente, invece, viene tutelato da eventuali gravami a carico del venditore nel lasso di tempo compreso tra la data del rogito e della trascrizione nei registri, come un’ipoteca, un pignoramento o un sequestro.

Inoltre, la somma totale depositata presso il notaio è al sicuro dato che sarà separata dal suo patrimonio personale e destinata ad un conto corrente dedicato ai sensi della Legge 147 del 2013.

Ad ogni modo, è sempre consigliabile ricorrere ad un professionista nel caso in cui ci si trovi alle prese con questioni legate al diritto immobiliare, commerciale, successorio o di famiglia, come l’avvocato civilista Bottaro, figura professionale che, con un bagaglio di esperienza pluritrentennale, opera a Genova.

Ricevere dei consigli mirati su tematiche del genere consentirà di essere tutelati durante le delicate procedure di compravendita immobiliare!

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