La separazione e il divorzio: diritti e doveri dei coniugi

In caso di separazione consensuale, concordata tra i coniugi, vengono applicate norme specifiche che regolano i diritti e i doveri reciproci. Il coniuge economicamente più debole acquisisce il diritto di ricevere un assegno di mantenimento da parte dell’altro, il cui ammontare è determinato tenendo in considerazione il tenore di vita goduto durante la convivenza, le capacità reddituali e patrimoniali di entrambi i coniugi.

Tale assegno mira a garantire il mantenimento del medesimo tenore di vita precedente alla separazione, per quanto possibile. Inoltre, qualora ricorrano determinate condizioni, come la presenza di figli minori o l’impossibilità di reperire un’altra sistemazione adeguata, il coniuge a cui non viene assegnata la casa coniugale o familiare conserva il diritto di continuare ad abitarvi, al fine di tutelare l’interesse preminente dei figli minori e di evitare soluzioni abitative precarie. Entrambi i coniugi, infine, mantengono il diritto di frequentare i figli e mantenere con loro un rapporto continuativo, secondo le modalità concordate o stabilite dal giudice in caso di disaccordo tra le parti.

La separazione giudiziale

Nell’ipotesi di separazione giudiziale, disposta dal tribunale a seguito di un procedimento contenzioso, i diritti e i doveri dei coniugi sono regolamentati dal giudice nella sentenza di separazione. In tale contesto, l’autorità giudiziaria può disporre l’assegnazione di un assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente più debole, al fine di consentirgli di mantenere un tenore di vita dignitoso e simile a quello goduto durante la convivenza coniugale.

Inoltre, il giudice può attribuire la casa coniugale o familiare ad uno dei due coniugi, valutando attentamente tutte le circostanze del caso concreto, con particolare riguardo all’interesse preminente dei figli minori eventualmente presenti. Il giudice provvede inoltre a regolamentare l’affidamento dei figli, sia esso condiviso o esclusivo, e a stabilire l’obbligo per entrambi i genitori di versare un contributo economico per il mantenimento della prole.

Il divorzio

A seguito del divorzio, che scioglie definitivamente il vincolo matrimoniale, il coniuge economicamente più debole acquisisce il diritto a percepire un assegno divorzile da parte dell’altro coniuge. L’entità di tale assegno è determinata dalla legge tenendo conto di una pluralità di fattori, tra cui le condizioni economiche e reddituali dei coniugi, il tenore di vita goduto durante il matrimonio e la durata dello stesso.

L’assegno divorzile mira a garantire al coniuge economicamente più debole il mantenimento di un tenore di vita dignitoso e il più possibile simile a quello goduto nel corso della convivenza coniugale. Inoltre, a seguito del divorzio, il coniuge divorziato perde ogni diritto successorio nei confronti dell’ex coniuge, non potendo più vantare alcuna pretesa sull’eventuale patrimonio ereditario dello stesso.

Il coniuge divorziato può tuttavia acquisire il diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge, ovvero alla quota di pensione che spetterebbe al coniuge superstite, solo in presenza di determinate condizioni tassativamente previste dalla legge, come l’aver avuto figli o essere stato titolare di un assegno divorzile.

Doveri comuni dei coniugi

Nonostante la separazione e il successivo divorzio comportino una significativa modifica dei diritti e dei doveri reciproci dei coniugi, alcuni doveri comuni permangono anche dopo lo scioglimento del vincolo coniugale. Tra questi, riveste particolare importanza il dovere di assistenza morale e materiale, che può permanere anche dopo la separazione e il divorzio, qualora ricorrano determinate condizioni specifiche previste dalla legge, come ad esempio la presenza di uno stato di bisogno o di una situazione di disagio economico di uno dei due ex coniugi.

Indipendentemente dallo status del loro rapporto coniugale, entrambi i genitori mantengono il dovere inderogabile di mantenere, educare e istruire i figli, provvedendo al loro sostentamento materiale e alla loro crescita psico-fisica nel pieno rispetto del preminente interesse della prole.

Tutela del benessere dei figli minori

Nei procedimenti di separazione e divorzio, riveste un ruolo di assoluta centralità la tutela del benessere psico-fisico e della serenità dei figli minori eventualmente presenti. A tal fine, è di fondamentale importanza che i genitori collaborino tra loro, ponendo sempre al centro gli interessi preminenti dei figli e adoperandosi per ridurre al minimo il pregiudizio che la crisi della relazione genitoriale potrebbe arrecare agli stessi.

I figli minori, infatti, hanno il diritto imprescindibile di mantenere un rapporto continuativo, equilibrato e sereno con entrambi i genitori, anche nel caso in cui questi ultimi non convivano più insieme in seguito alla separazione o al divorzio. Solo attraverso un approccio collaborativo e responsabile da parte dei genitori è possibile tutelare in maniera ottimale il benessere psico-fisico dei figli minori coinvolti.

Consulenza legale specialistica

La disciplina normativa che regola i diritti e i doveri dei coniugi in caso di separazione e divorzio è estremamente complessa e articolata, presentando numerose sfaccettature e specificità che richiedono una profonda conoscenza della materia. Pertanto, al fine di tutelare al meglio i propri interessi e quelli dei figli minori eventualmente presenti, è assolutamente opportuno rivolgersi a un avvocato esperto in diritto di famiglia che possa fornire una consulenza legale specialistica e personalizzata sulla base delle specifiche circostanze del caso concreto.

Solo un professionista qualificato e con una comprovata esperienza nel settore può infatti garantire un’adeguata assistenza e rappresentanza, indispensabili per affrontare al meglio le delicate e complesse procedure di separazione e divorzio, tutelando appieno i diritti dei coniugi e preservando il preminente interesse dei figli minori coinvolti.

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